“La sfida della transizione ecologica è stata al centro di un seminario, promosso dal gruppo di professionisti di Orizzonte Green, tenutosi nella mattinata di sabato 1 ottobre presso l’Auditorium Terzani alla Biblioteca San Giorgio di Pistoia
Il seminario, che ha registrato una platea numerosa con la presenza anche di studenti dell’ Istituto scolastico Itts Fedi- Fermi, ha approfondito la necessità, davanti ai cambiamenti climatici ed alle problematiche negli approvvigionamenti legati al conflitto, di una inversione di marcia per una veloce transizione verso l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili a basso impatto ambientale.
il dibattito, moderato da Maurizio Gori direttore di ArteventiNews e trasmesso in diretta streaming , dalla testata giornalistica, ha visto alternare, le relazioni degli ingegneri Marco Bresci (Orizzonte Green) ed Angelo Moreno (consulente scientifico per l’idrogeno) , dell’architetto Alessandro Bernardini (CasaClima), del Prof. Fabio Fantozzi (Università di Pisa, dipartimento Energia, sistemi, territorio e di Argeo Bartolomei (Argos Engineering srl).
il sindaco Alessandro Tomasi, in apertura, ha ringraziato della iniziativa collegata ad un argomento prioritario per il difficile periodo che stiamo attraversando, annunciando che il Comune sta elaborando, attraverso un tavolo di confronto, un piano per le comunità energetiche.
Marco Bresci, partendo dalla pubblicazione di un rapporto sui limiti dello sviluppo, che stimava le conseguenze della crescita della popolazione sull’ecosistema terreste prevedendo uno scenario di collasso globale se non si fossero modificate le priorità, ha illustrato i più recenti modelli di sviluppo. Il primo è il modello attuale che prevede crescita infinita ”Business as usual” ; il secondo è il raddoppio del consumo delle risorse; il terzo è raddoppio delle risorse ma adottando una opportuna tecnologia; il quarto più cambiamenti nei valori della società e nelle priorità.
Bresci ha poi inserito un quinto scenario, ancora oggetto di studio, suggerendo un patto fra le Nazioni per piantare ogni anno 4 alberi per ogni abitante per un tempo di 30 anni. Tale soluzione consentirebbe di vedere scendere i valori della CO2 in atmosfera e mitigare i cambiamenti climatici. Così -ha continuato l’ingegnere di Orizzonte Green, come spiegato molto bene anche dal prof. Stefano Mancuso.
Infine nel sesto e settimo scenario Bresci ha parlato dello spettro del conflitto atomico, della minaccia nucleare e della realizzazione di una civiltà mondiale, pacifica, equa ed ecosostenibile.
“E’ il momento di pensare – ha continuato Bresci – ad un nuovo paradigma, ad un passaggio verso una sostenibilità ambientale, sociale, economica, etica. Le sfide globali si possono affrontare solo se c’è unità nel rispetto delle diversità. Senza la pace non c’è nessuna transizione ecologica”.
Ha poi concluso il suo intervento parlando di comunità energetiche indicandole come modello da perseguire nella direzione della sostenibilità ambientale, economica e sociale, e mostrando alcune immagini relative alle superfici di Istituti scolastici (6.000 mq Istituto Fedi-Fermi), Ospedale, Hitachi, quartiere Le Fornaci dove potrebbe essere realizzabili.
Angelo Moreno (Associazione H2IT) si è soffermato, partendo da alcuni concetti di scenario globale, sui progetti per promuovere l’utilizzo di idrogeno verde nell’ottica di diminuire la nostra dipendenza da combustibili fossili. “Possiamo permetterci di non fare niente?” ha chiesto Moreno- “Dobbiamo cambiare, cominciare a sprecare di meno, ad attivare comunità energetiche”. La transizione ecologica è inevitabile e possiamo realizzarla perché ci sono gli strumenti.
Moreno ha poi aggiunto che non esiste una soluzione unica ma tanti modi di risolvere il problema. Una parte della soluzione – ha continuato – è l’idrogeno. “Non è una idea nata oggi, io ci lavoro da 30 anni” L’idrogeno “patrimonio della umanità perché rappresenta un fattore abilitante per la lotta al cambiamento climatico”
L’ing. Moreno ha poi ricordato – tra le varie analisi – che l’Europa ha recentemente ribadito l’importanza di una economia orientata all’idrogeno per l’obiettivo 2050, che in Italia non esiste un documento sulla strategia nazionale sull’idrogeno, che ad oggi le stazioni di servizio per rifornimento sono 2, nelle città di Miano e Mestre.
Ci serve – ha concluso – un piano che acceleri lo sviluppo delle rinnovabili, che dovranno sostituire nel tempo le fonti fossili. Un piano per l’introduzione dell’idrogeno in ogni settore, ed un piano per facilitare l’uso delle celle a combustibile, insieme ad un pacchetto di norme, standard di sicurezza, che semplifichi la realizzazione.
L’architetto Alessandro Bernardini ha presentato la realizzazione di un edificio, Casa Comunale di Val di Forfora, certificata CasaClima, mostrando una sorta di radiografia del progetto: da come è stata costruita, dall’involucro, dai materiali utilizzati, dall’uso del legno, ai rivestimenti, alla copertura, entrando poi nella parte termica ed impiantistica.
Sono state certificate – ha detto Bernardini – le varie fasi produttive per misurare i parametri della costruzione. CasaClima sono edifici NZEB , una casa passiva che per le sue esigenze energetiche ha bisogno di pochissima energia, per il modo in cui è stata costruita e per come è posizionata.
Il prof. Fabio Fantozzi si è soffermato, partendo dagli eccesivi consumi energetici e dall’alto costo dell’energia prodotta con fonti tradizionali, sui consumi degli edifici che rappresentano 1/3 dei consumi energetici complessivi, e sulla necessità di progettare e costruire Carbon Neutral.
Ha poi spiegato la definizione NZEB (Net Zero Energy Building) e delle sue derivate Net Site Energy Building, Source/ Costs. Sempre parlando di bilancio energetico dell’edificio.
Ha poi concluso che la sostenibilità del processo costruttivo edilizio richiede oggi una progettazione sempre più versatile ed integrata in tutte le sue fasi: dalla scelta dei materiali da costruzione, alla progettazione degli impianti tecnici, dall’innovazione tecnologica dei componenti costruttivi alla progettazione architettonica complessiva che soddisfi le problematiche dell’inquinamento, dall’esaurimento delle risorse naturali. Ecco quindi la necessità di edifici NZEB o ancor più Carbon Neutral.
Argeo Bartolomei di Argos Engineering ha parlato del nostro territorio, ricco di risorse ambientali, e del possibile sviluppo con le energie rinnovabili. Le tecnologie utilizzabili – ha illustrato sono il fotovoltaico, il micro idraulico, il micro eolico, la cogenerazione di biomasse. Sulla Montagna Pistoiese – ha ricordato – c’è un progetto per produrre, dagli scarti della lavorazione, cippato e cippatino. Ci sono tanti luoghi – ha continuato – tanti tetti dove si può istallare il fotovoltaico.
In chiusura, il moderatore Maurizio Gori ha sottolineato un denominatore comune in tutti gli interventi che si sono succeduti: un appello alla politica. Un richiamo alle forze politiche per una scelta verso l’energia pulita dell’ingegner Moreno. La realizzazione di appalti pubblici che impongano la scelta di materiali valutati attraverso il loro ciclo di vita, richiamato dal Professor Fantozzi. L’architetto Bernardini ha invitato, le Amministrazioni, ad una scelta, nella realizzazione di edifici pubblici, di criteri e materiali destinati ad un risparmio energetico. Infine Bartolomei ha auspicato investimenti nel trasporto dell’energia e la riduzione della burocrazia nelle realizzazioni di strutture poco invasive. Un futuro diverso è possibile.”
Nicola Gonfiantini
Pubblicato il 06.10.22 su Arteventi News
Programma del seminario.
Volantino
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