Questa foto che ho scattato sul ponte strallato pedonale nel porto di La Spezia, nella sua bellezza e semplicità, mi ha fatto riflettere su alcune analogie con il periodo che stiamo attraversando. Viviamo uno di quei periodi che saranno ricordati dalla storia per i cambiamenti alla società. È come se ci trovassimo su un ponte, che ci porta verso un’altra sponda, verso un territorio nuovo, sconosciuto.
In mezzo al ponte però c’è una luce verde, che ci dice che possiamo proseguire. L’impalcato del ponte è trattenuto da tiranti che sembrano essere ancorati al Cielo, quasi fosse un percorso guidato lassù, dai Piani Alti.
L’invito è ad andare avanti, a non fermarsi, a proseguire con tutte le forze verso un nuovo mondo, che non sarà più quello di prima.
Il momento è drammatico, il Coronavirus sta destabilizzando piani e progetti, praticamente ovunque nel mondo.
Dopo l’accordo di Parigi del 2015 e la firma dell’Agenda 2030, il piano di azione fino al 2030 con i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile si evidenzia che la pandemia sta determinando un arretramento nel cammino verso l’attuazione di tale programma.
Oltre «un milione di morti, il peggioramento delle condizioni igienico-sanitarie, il blocco della didattica, la crisi economica e l’aumento della disoccupazione, l’accresciuta violenza contro le donne durante i periodi di lockdown, le difficoltà finanziarie dei Paesi più poveri, sono solo alcuni dei fenomeni che stanno impattando negativamente su molti dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs).
Anche l’Italia sta sperimentando una crisi gravissima, la cui fine è di difficile individuazione a causa dell’incertezza nell’evoluzione della pandemia. Nonostante lo straordinario impegno finanziario profuso dallo Stato italiano, l’impatto sui redditi, l’occupazione e l’aumento delle disuguaglianze è senza precedenti.
[…] Tra gli aspetti positivi da registrare nell’ultimo anno emerge in modo netto l’orientamento dell’Unione europea a favore dello sviluppo sostenibile. Già il programma politico della nuova Commissione, che ha assunto l’Agenda 2030 come riferimento di tutte le politiche europee, rappresentava una netta discontinuità rispetto al passato, ma l’aver mantenuto questo orientamento nei programmi di risposta alla crisi ha impresso un’accelerazione straordinaria al dibattito pubblico negli Stati membri sulla centralità della transizione ecologica, della transizione digitale e della lotta alle disuguaglianze. Le Comunicazioni della Commissione sulle politiche economiche, sociali e ambientali sono tutte orientate alla sostenibilità, intesa anche come opportunità per l’Europa di assumere un forte ruolo nello scenario competitivo globale.»
[Fonte: L’Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, Rapporto ASviS 2020,]
L’Agenda 2030 rappresenta una pietra miliare nella storia della civiltà umana, come la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948.
Fra un anno, a novembre 2021, ricorrerà il Centenario del Trapasso di ‘Abdu’l-Bahá, figlio di Bahá’u’lláh, il Fondatore della Fede Bahá’í.
‘Abdu’l-Bahá ha portato il suo messaggio spirituale in Occidente con i suoi viaggi in Europa ed in America agli inizi del Novecento. Ha illustrato i principi fondanti della fede: l’unicità di Dio, la relatività e progressività della verità religiosa, l’unità del genere umano, l’armonia tra scienza e religione, l’etica e la giustizia nella conduzione di tutti gli affari umani, il raggiungimento della pace mondiale permanente, lo sviluppo di una civiltà mondiale.
In particolare, una Sua Tavola, conosciuta come «Le sette luci dell’unità», scritta oltre cento anni fa, merita sicuramente attenzione, per fare delle riflessioni, per cercare di capire a che punto siamo in questo cammino evolutivo verso l’unità.
«Nei cicli passati, per quanta armonia si fosse creata, non si poteva conseguire l’unità del genere umano, perché mancavano i mezzi. I continenti rimanevano lontani e divisi, e anzi persino fra i popoli dello stesso continente i rapporti e lo scambio di pensieri furono quasi impossibili: di conseguenza non si poterono conseguire fra i popoli e le tribù della terra rapporti, comprensione reciproca e unità. Ma in questo giorno i mezzi per comunicare si sono moltiplicati e i cinque continenti della terra sono virtualmente divenuti uno. Ed è facile per tutti, oggi, recarsi nei vari paesi, associarsi e scambiare opinioni con diversi popoli, e conoscere a fondo, attraverso la stampa, le convinzioni religiose e i pensieri di tutti. In tal guisa tutti i membri della famiglia umana, siano essi popoli o governi, città o villaggi, sono divenuti sempre più interdipendenti. Nessuno infatti può più rimanere autosufficiente, dal momento che legami politici uniscono tutti i popoli e le nazioni e ogni giorno si rafforzano i vincoli del commercio e dell’industria, dell’agricoltura e dell’educazione. Ecco che oggigiorno può realizzarsi. L’unità di tutta l’umanità: questa non è che una delle mirabilia di questa meravigliosa età, di questo secolo glorioso.
Di ciò ere passate furono prive, giacché questo secolo – il secolo della luce – è stato dotato di gloria, poteri e illuminazioni straordinari e senza precedenti. Di qui, il mirabile svelarsi, ogni giorno, di un nuovo prodigio: e alla fine si vedrà di quale splendore rifulgeranno le sue luci nell’accolta umana.
Osservate come il suo fulgore albeggi ora sull’oscuro orizzonte del mondo.
La prima luce è l’unità in campo politico, e i primi bagliori già li possiamo discernere.
La seconda luce è l’unità di pensiero nelle imprese del mondo, il cui adempimento sarà ben presto testimoniato.
La terza luce è l’unità nella libertà, che presto si realizzerà.
La quarta luce è l’unità della religione che è la pietra angolare di tutto l’edificio e che, per il potere di Dio, sarà rivelata in tutto il suo fulgore.
La quinta luce è l’unità delle nazioni – unità che sarà senza dubbio stabilita in questo secolo, sì che tutti i popoli del mondo si reputeranno come cittadini di una comune patria.
La sesta luce è l’unità delle razze, che fa di tutti coloro che dimorano sulla terra popoli e genti della medesima razza.
La settima luce è l’unità dell’idioma, cioè la scelta di una lingua universale a cui tutti i popoli saranno educati e nella quale converseranno. Tutto ciò avverrà inevitabilmente, perché il potere del Regno di Dio presterà aiuto e soccorso.»
[Fonte: Ordine Mondiale di Bahá’u’lláh, Shoghi Effendi]
Appena un secolo fa la parola Umanità era usata pochissimo, vi erano ancora grandi potentati e nazionalismi sfrenati. Essa era una parola pressoché vuota e priva di significato, al di fuori della portata e degli argomenti di discussione delle masse. Oggi il concetto di Umanità ha assunto una diversa consistenza, è sulla bocca di tutti, ogni giorno, sui giornali, sui libri, sui programmi televisivi, nei film, nei messaggi sugli smartphone. Diventa perciò molto confortante, profetica e attuale la pagina scritta appena agli inizi del Novecento da questo Personaggio di altissimo spessore spirituale.
Che cosa possiamo dire delle Sette Luci dell’Unità? Anch’esse stanno prendendo forma, sono entrate nell’uso comune del linguaggio.
– Unità in campo politico
Dopo la Lega delle Nazioni, primo tentativo di scongiurare altri conflitti di grandi proporzioni come quello della prima guerra mondiale, nasce l’ONU, l’Organizzazione delle Nazioni Unite. Essa è un’organizzazione intergovernativa a carattere internazionale. Tra i suoi obiettivi principali vi sono il mantenimento della pace e della sicurezza mondiale, lo sviluppo di relazioni amichevoli tra le nazioni, il perseguimento di una cooperazione internazionale e il favorire l’armonizzazione delle varie azioni compiute a questi scopi dai suoi membri. Ha sede sul territorio internazionale a New York, mentre altri uffici principali si trovano a Ginevra, Nairobi, Vienna e L’Aia.
Istituita dopo la seconda guerra mondiale con l’obiettivo di prevenire futuri conflitti, ha sostituito la Società delle Nazioni. Il processo che ha portato alla sua fondazione iniziò il 25 aprile 1945, quando i rappresentanti di 50 governi si incontrarono a San Francisco per una conferenza iniziando a redigere la Carta delle Nazioni Unite, poi approvata il 25 giugno dello stesso anno ed entrata in vigore il 24 ottobre successivo, la data di inizio ufficiale delle attività. Ai sensi della Carta, gli obiettivi dell’organizzazione includono il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale, la protezione dei diritti umani, la fornitura di aiuti umanitari, la promozione dello sviluppo e il rispetto del diritto internazionale. Al momento della fondazione, l’ONU contava 51 Stati membri, un numero poi cresciuto fino ad arrivare a 193 nel 2011, rappresentando la stragrande maggioranza degli stati sovrani del mondo.
Nei primi decenni di vita, l’obiettivo di preservare la pace nel mondo è stato messo alla prova dalla guerra fredda intercorsa tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica, con i loro rispettivi alleati. In quel periodo, le missioni ONU consistettero principalmente in attività di osservazione non armata e l’impiego di truppe leggermente armate con ruoli di monitoraggio, comunicazione e rafforzamento della fiducia. L’adesione all’ONU è cresciuta in modo significativo a seguito della diffusa decolonizzazione avvenuta a partire dagli anni 1960. Da allora, 80 ex colonie hanno guadagnato l’indipendenza, tra cui 11 territori fiduciari che erano stati monitorati dal consiglio di amministrazione fiduciaria. A partire dagli anni 1970, il bilancio delle Nazioni Unite per i programmi di sviluppo economico e sociale hanno superato di gran lunga le spese per il mantenimento della pace. Dopo la fine della guerra fredda, l’ONU ha spostato ed ampliato le sue operazioni sul campo, intraprendendo un’ampia varietà di compiti complessi.
Le Nazioni Unite sono composte da sei organismi principali: l’Assemblea Generale, il Consiglio di sicurezza, il Consiglio economico e sociale (ECOSOC), il consiglio di amministrazione fiduciaria, la Corte internazionale di giustizia e il segretariato delle Nazioni Unite. Il sistema delle Nazioni Unite comprende inoltre una moltitudine di agenzie specializzate, come la Banca Mondiale, l’Organizzazione mondiale della Sanità, il Programma alimentare mondiale (FAO), l’UNESCO e l’UNICEF. Inoltre, organizzazioni non governative possono ottenere lo status consultivo, come ECOSOC e altre agenzie per partecipare ai lavori delle Nazioni Unite. Il direttore amministrativo delle Nazioni Unite è il segretario generale, attualmente è il politico e diplomatico portoghese Antonio Guterres, che ha iniziato il suo mandato quinquennale il 1º gennaio 2017. L’organizzazione è finanziata da contributi volontari e valutati dei suoi Stati membri.
Il riconoscimento politico e giuridico dell’Umanità è la successiva tappa dopo l’ONU.
– Unità di pensiero nelle imprese del mondo
Questo aspetto progredisce in tanti aspetti della vita umana. Nel campo delle comunicazioni, dei trasporti, nella decodifica del genoma umano, nell’avanzamento delle conoscenza nella fisica, nell’infinitamente piccolo come nell’infinitamente grande. Un avanzamento oggi nelle conoscenze della fisica atomica o dell’Universo richiede investimenti in strumenti e tecnologie che non possono essere sostenuti da singole nazioni. Ci sono pertanto reti di telescopi e radiotelescopi a Terra, telescopi, sonde ed una stazione spaziale internazionale inviati nello spazio grazie alla collaborazione delle nazioni e dai relativi centri di ricerca.
La messa al bando della produzione dei gas che distruggevano l’ozono in alta quota, con la sostituzione di altri gas refrigeranti, in tutte le nazioni del mondo, è stato un esempio di straordinaria di decisione e collaborazione e segna una pietra miliare della storia umana.
Il simbolo dell’unità di pensiero nelle imprese del mondo è La Stazione Spaziale Internazionale, ISS (International Space Station). È aperta a equipaggi di tutte le nazionalità.
– l’unità nella libertà
I popoli oggi non sopportano più le dittature, ricercano governi di natura più democratica. La libertà di pensiero, di parola, di scrittura, di professare la propria religione, il diritto di voto sono ricercati o già patrimonio di molte nazioni.
– l’unità della religione
Ci sono stati diversi incontri denominati Parlamento delle religioni del mondo, il primo è stato il Parlamento Mondiale delle Religioni del 1893, che era un tentativo di creare un dialogo globale di fedi. L’evento è stato celebrato da un’altra conferenza nel suo centenario nel 1993. Ciò ha portato a una nuova serie di conferenze con il titolo ufficiale Parlamento delle Religioni del Mondo con lo stesso obiettivo di cercare di creare un dialogo globale fra le fedi.
Il progetto per un’etica mondiale (in tedesco Weltethos) rappresenta il tentativo di descrivere i tratti in comune delle religioni mondiali e di stabilire un piccolo elenco di regole fondato su esigenze etiche fondamentali, che possa essere accettato da tutte. L’iniziatore del progetto è il teologo cattolico Hans Küng.
I principi di base sono:
– nessuna sopravvivenza del nostro Pianeta senza un’etica globale,
– nessuna pace tra le nazioni senza pace tra le religioni,
– nessuna pace tra le religioni senza dialogo tra le religioni,
– nessun dialogo tra religioni e culture senza ricerca di base,
– nessuna etica mondiale senza un mutamento di coscienza, di religiosi e non religiosi
Dichiarazione per un’etica mondiale, Parlamento delle Religioni,, Chicago, USA, 1993
Da settembre 2018 all’ONU c’è un organismo molto innovativo che è il Multi-Faith Advisory Council (Comitato consultivo interreligioso).
Ci sono ormai numerose iniziative a carattere interreligioso.
– l’unità delle nazioni
Su questo aspetto le seguenti parole descrivono il processo storico in corso.
«L’unificazione dell’intera umanità è il contrassegno dello stadio che la società umana sta ora per raggiungere. L’unità familiare, l’unità della tribù, della città-stato e della nazione sono state l’una dopo l’altra tentate e pienamente conseguite. L’unità del mondo è la meta per la quale questa umanità afflitta sta lottando. Il periodo della fondazione delle nazioni è ormai terminato e sta giungendo al suo culmine l’anarchia inerente alle sovranità nazionali. Questo mondo in crescita verso la maturità deve abbandonare un tale feticcio, riconoscere l’unicità e l’organicità delle relazioni umane e instaurare una volta per sempre il meccanismo che meglio potrà incarnare tale fondamentale principio della sua vita.» Shoghi Effendi, Custode della Fede Bahá’í, Terra Santa, 1936.
Ancora non è stato creato un organismo internazionale, eletto direttamente dai popoli di tutto il mondo o dai suoi rappresentanti. L’Umanità è una e indivisibile, le Nazioni sono le sue membra.
– l’unità delle razze
Che fa di tutti coloro che dimorano sulla terra popoli e genti della medesima razza.
È già avvenuto nelle scuole del mondo, con il fenomeno della migrazione di popoli, nelle classi di tante scuole del mondo si trovano insieme bambini di razze ed etnie diverse.
– l’unità dell’idioma
La scelta di una lingua ausiliaria universale a cui tutti i popoli saranno educati e nella quale potranno comunicare, sta già avvenendo con l’inglese.
Lo stato di avanzamento dopo appena solo un secolo è buono per tutti i campi descritti, chissà quante cose cambieranno da qui ad altri 100 anni.
La Tavola delle Sette Luci dell’unità ci aiuta a intravedere un disegno che sembra profilarsi all’orizzonte, nonostante la scena sia confusa e ancora forti le resistenze ad adottare un nuovo paradigma sociale, economico, etico e ambientale. La pandemia che stiamo attraversando fa parte anch’essa di un processo storico diretto irreversibilmente verso l’unità, in questa epoca di prove, segni e portenti.