In questo inizio di nuovo anno, che si presenta problematico, c’è da combattere con la tristezza, l’ansia e la depressione, per le incertezze sul prossimo futuro.
Nel libro Pianeta Uomo, i diritti dell’anima, avevo sviluppato alcuni pensieri riguardo alla depressione. Era il 2003, sono passati 19 anni, ma le riflessioni sono ancora attuali. Ripropongo una sua parte in questo articolo.
« […] Un’analisi deve sempre partire da dati certi; peraltro, prendendo in considerazione prevalentemente l’interiorità dell’uomo, l’indagine non è così semplice come fare un monitoraggio sullo stato del pianeta Terra. Da dove iniziare una ricerca di questo genere? Quali i dati d’ingresso più attendibili?
Il 19 ottobre 2002, si leggeva sulle notizie dell’ultima ora di Televideo della RAI: “Il 17% della popolazione mondiale è colpito dalla depressione e il 65% delle persone depresse sceglie come compagno un partner depresso.” La pagina video continuava con la notizia di un convegno a Milano proprio sulla depressione.
Rimane difficile, guardando la tabella sopra riportata, pensare che “soltanto” il 17% della popolazione mondiale sia depressa, sembrerebbe più facile attribuire quella stima ai “non depressi”. Come non si può tracciare un netto confine fra pazzia e normalità, analogamente è difficile separare depressione da non depressione. Problemi ce ne sono sempre, e per questo motivo fin dalla nascita si vive in uno stato di continua insicurezza, ma quello che conta è come si affrontano. Supponiamo per il momento che le stime sopra riportate abbiano un grado di precisione sufficientemente affidabile. Il 17% della popolazione mondiale, che conta circa 6 miliardi e 260 milioni di persone, corrisponde a circa un miliardo di depressi. Forse dovremmo a questo punto definire cosa intendiamo per depressione, se è una malattia organica, oppure psicologica con degli effetti sul fisico e sulla mente. Inoltre potremmo discutere se la non soddisfazione dei bisogni primari (alimentari, acqua, salute, lavoro, pensione) determini automaticamente la depressione. Preferisco analizzare il problema non dal punto di vista medico o psicologico, ma da un’altra angolatura, quella dell’anima, affinché possa eventualmente integrare gli studi già compiuti da tanti esperti nel settore. Per “anima” si può intendere “l’ambiente” interno dell’uomo, l’habitat nel quale operano pensieri, sentimenti, percezioni, emozioni, intuizioni, creatività, tutte quelle facoltà che si manifestano e che operano per spazi e tempi diversi da quelli ordinari. (2) Tutto ciò che l’uomo realizza è stato prima concepito nella sua mente (sfera cognitiva) provocando delle emozioni (sfera affettiva) e dei giudizi di merito (bello, utile, economico…). Se è corretto parlare di un ambiente interiore sempre interagente con l’ambiente esterno, sarebbe possibile ipotizzare una relazione fra la sindrome di stress globale della terra e la depressione di una larga fetta della popolazione mondiale? È strano che si manifestino questi due fenomeni contemporaneamente. La scienza insegna che apparteniamo tutti a un unico sistema vivente. Lo scienziato Ervin Laszlo così scrive: “Il nostro corpo fa parte della biosfera ed entra in risonanza con la rete creata dalla vita su questo pianeta. La nostra mente fa parte del corpo, ed è in contatto con altre menti oltre che con la biosfera. Questa è la nuova visione, ed è potente, almeno altrettanto potente di qualsiasi mito del passato, oltre che più adeguata ai nostri tempi. È anche incomparabilmente più affidabile, frutto com’è di attente osservazioni ed esperimenti controllati con cura meticolosa.” … “… la nostra mente è collegata in modo spontaneo con altre menti, e addirittura con il cosmo nel suo complesso.” …“La nostra mente, anziché essere limitata ai processi neuronali che avvengono nella materia grigia racchiusa nel nostro cranio, è una ricevente a banda larga e un elaboratore di informazioni estremamente potente. Le informazioni che riceve provengono non solo dal nostro corpo, ma da vaste regioni del mondo circostante. Questo flusso trascende i confini ordinari dello spazio e del tempo: le coordinate spazio-temporali ‹‹qui e ora›› si fondono con quelle di altre ere e luoghi distanti.
Come già mistici, profeti e persone dotate di intuito e sensitività hanno compreso nel corso dei secoli, la mente cosciente rappresenta per noi uno strumento inaspettatamente potente, un’autentica finestra sull’universo.”(3)
Se le menti sono in rete fra loro e con la biosfera possiamo individuare delle importanti conseguenze. Il cervello umano è costituito da miliardi di neuroni che lavorano all’unisono, obbediscono a leggi ben precise e formano una entità che rappresenta il più complesso sistema conosciuto. Non ci sono neuroni che vanno per conto loro, che “competono” con altri, che lottano tra di loro, altrimenti sarebbe il caos o l’annientamento.
Ogni essere umano è parte di un unico sistema vivente che abbraccia tutta la terra. In questo sistema l’uomo costituisce, al pari dei neuroni, la parte più avanzata nella scala evolutiva. Come può il sistema andare avanti se le unità viventi non sono unite, ma competono, si combattono, non comunicano fra loro? La salute complessiva del sistema è condizionata dalla salute fisica, mentale e spirituale di ogni unità vivente.
Il progresso tecnologico ci ha permesso grandi conquiste, come quelle dei rapidi trasporti, delle comunicazioni, dell’informatica. Essere sempre reperibili su un cellulare a qualsiasi latitudine e longitudine era inimmaginabile fino alla fine degli anni ‘80, tanto per indicare un riferimento temporale. Come pure Internet è un sistema di comunicazione meraviglioso per efficienza, distribuzione, rapidità. Ma non sempre è sfruttato nel migliore dei modi, perché si trasmette anche tanta pornografia, favorendo la mercificazione del sesso. Pure nella rete mentale che abbraccia tutte le “unità viventi” molto spesso non si trasmettono “programmi” edificanti. La maggioranza della produzione mentale è costituita da desideri egoistici, accompagnati da aggressività, dipendenze, sottocultura, violenza, competizione esasperata, uniformità, attrazione per falsi bisogni. Come possiamo progredire se non cambiamo i “programmi” mentali?
Nel mondo virtuale i programmi della TV, ideati dalle nostre menti, “riflettono” e diffondono le opinioni correnti. La tendenza odierna delle trasmissioni è quella di fare audience, con programmi di basso livello, piuttosto che promuovere educazione e cultura per elevare le masse. Non a caso ricorre spesso la definizione di “programmi spazzatura”, ovvero usa e getta, con ricerca di emozioni forti, spettacolarità, effetti speciali, sempre più belli come immagini e sempre più poveri di contenuto e di valori. Si ripetono centinaia di volte fino alla nausea scene di violenza e di guerra, stupri, omicidi, orge, con la presunzione di risolvere i problemi con la tecnologia e con le armi. Una menzogna, ripetuta centinaia di volte, diventa vera. Immagini virtuali, viste e riviste a video, al cinema, su videocassette e su videogiochi, vengono registrate nell’inconscio collettivo e possono essere un fattore di rischio per i più deboli, come giovani e anziani. Lo stesso iter di apprendimento dei bambini può perfino subire delle serie modificazioni. È un vero peccato che questi strumenti non vengano usati per coltivare la pace e l’amicizia fra i popoli e come ricerca per una strategia di sviluppo globale, equo, sostenibile ed etico.
È necessaria la presa di coscienza della unitarietà della realtà e della stretta relazione fra le parti del sistema vivente. È dimostrato che siamo tutti un po’ meteopatici e magnetopatici, ovvero risentiamo delle variazioni meteorologiche e magnetiche con effetti su corpo e psiche. Risentiamo anche degli umori generali, dell’“atmosfera” dei pensieri delle persone. Il pensiero è energia e che influenza l’ambiente circostante.
Facendo riferimento agli ultimi 150 anni, si può notare che la diffusione di comportamenti “squilibrati” è iniziata prima nell’uomo e che successivamente sono state registrate sempre più anomalie nel clima. Alcuni fenomeni di pazzia, come il caso della “mucca pazza” (la famigerata BSE) e della “pecora pazza” (più raro) sono riconducibili completamente all’uomo. Abbiamo cercato di far diventare carnivori degli animali erbivori per cui sono inevitabili scompensi e malattie che vengono successivamente trasmesse anche alle persone. Alcune scelte in campo sociale ed economico sono completamente al di fuori da ogni logica e dal buon senso. Costruire case su vulcani, oppure su golene o addirittura proprio negli alvei dei fiumi, distruggere sistematicamente il patrimonio verde, i terreni agricoli o destinati all’allevamento, non utilizzare fonti di energia rinnovabili a basso impatto ambientale sono atti di quotidiana follia.
Molta “pazzia” è stata trasmessa nell’etere dalla televisione e dal cinema, con alcuni casi di imitazione da parte del pubblico. La moda è oggi in grado di far cambiare una linea di vestiario nel giro di uno – due mesi. È difficile distinguere quanti dei nostri pensieri provengano dal nostro “io” e quanti siano frutto di condizionamenti più o meno occulti, abitudini consolidate, luoghi comuni, ecc… Il “contenuto” dei pensieri è dato dall’informazione e dall’energia ad essi associata che tende alla realizzazione degli stessi. Non un pensiero va perso. Questa variabile “p”, “forza pensiero”, si somma a tutti gli altri fattori che condizionano il clima: la temperatura, la pressione, l’umidità, i venti, le foreste, le superfici ricoperti da acque, la composizione dell’atmosfera. Resta una variabile per il momento non valutabile quantitativamente.
Qual è il carico imposto sull’uomo, o meglio, sull’anima? La mente rappresenta il “potere” dell’anima umana. Usiamo correttamente la mente? È libera di esprimersi in tutte le sue potenzialità? I nostri pensieri sono energia, creano un’atmosfera, un alone attorno a noi che ci accompagna e ci caratterizza. I pensieri sono al di fuori dello spazio – tempo, viaggiano senza limiti di velocità. Possiamo immaginare istantaneamente una galassia distante miliardi di anni – luce (tempo necessario alla luce per arrivare sulla Terra) e avere l’“informazione” che quella galassia esiste, che ha una certa forma, o che si è trasformata nel frattempo in un altro ammasso celeste. La mente è al di fuori dello spazio e del tempo, lo dimostrano certe informazioni che sicuramente provengono da un’altra dimensione, forse il cyberspazio (4), parola usata già da Giuliana Conforto nei suoi ultimi libri per descrivere scientificamente le proprietà di questa realtà.
Alcuni scienziati cercano di misurare l’energia mentale e i “poteri” della mente. È stato sperimentato che i pazienti che beneficiano anche a loro insaputa di preghiere per la guarigione (indipendentemente dalla religione di appartenenza di coloro che pregano e di coloro che sono i beneficiari), guariscono prima e con meno farmaci.
Potremmo paragonarci a delle antenne ricetrasmittenti, che emettono e ricevono su una certa banda di energia (frequenza). L’esame di coscienza suggerito negli insegnamenti delle varie religioni è uno strumento per tenere pulita la mente, una raccomandazione per l’igiene mentale. Se abbiamo qualcosa che non va a livello di salute corriamo dal medico. Facciamo cure dimagranti, cure di bellezza, ci sottoponiamo a lampade abbronzanti, curiamo l’igiene personale, ma spesso trascuriamo l’igiene della mente, la pulizia dei pensieri, la prevenzione dell’inquinamento mentale.
Non si è mai verificato sulla terra, date le nostre conoscenze, che la popolazione raggiungesse gli oltre sei miliardi di unità. La pressione non è solo “fuori”, sul pianeta terra, con questa “specie uomo” infestante che sta consumando rapidamente tutte le risorse conosciute disponibili e che vorrebbe dominare e alterare i cicli naturali. La pressione è anche “dentro”, perché il pensiero, la creatività, i talenti di ogni singolo sono spesso soffocati da condizioni sociali e ambientali che non favoriscono la realizzazione del proprio sé. Ne consegue una visone negativa per cui il pensiero corrente è: “le cose andranno sempre così”, “cambiare è un’utopia”, “chi me lo fa fare di impegnarmi per un mondo migliore”. Tale atteggiamento ritarda il processo evolutivo mondiale, collettivo e individuale. La rivoluzione necessariamente inizia dal proprio “Io”.»
Note
(1) Marco Bresci e Carlo Coronato, “Armonia tra ambiente e sviluppo nel Terzo Millennio”, Casa Editrice Bahá’í, maggio 2001, con la prefazione dello scienziato ungherese Ervin Laszlo.
(2) In altre parole sembra che esista uno “spazio” animico, diverso dallo spazio euclideo (tridimensionale) e da quello curvo (teorizzato dalla teoria della relatività generale di Albert Einstein) in cui si manifesta l’universo visibile; esso appartiene a ogni individuo e vi si sviluppa la sensibilità propria di ogni essere vivente. Ogni individuo è in sé stesso portatore ed esploratore di tale “spazio”.
(3) Ervin Laszlo, “Terzo Millennio: La sfida e la visione”, Corbaccio Editore, 1998, pag.130; 125; 128. E. Laszlo, fondatore del Club di Budapest, è nato a Budapest nel 1932. È membro del Club di Roma, dell’Accademia Internazionale della Scienza, consulente scientifico dell’UNESCO, rettore dell’Accademia di Vienna, è scienziato, filosofo, pianista e autore di più di 50 libri, alcuni dei quali tradotti in Italia. Ha insegnato presso numerose università tra le quali Yale, Princeton e la New York State University. Vive in Toscana.
(4) Giuliana Conforto, “Il Gioco Cosmico dell’Uomo”, 1998, Edizioni Noesis.