L’uomo dei Paesi industrializzati ha reciso la connessione con il Creatore e con la natura. Con il Creatore, come se Questi non avesse qualcosa da dire all’uomo in questo periodo di delirio di onnipotenza e di individualismo sfrenato. E taglio del legame con la natura, come se quest’ultima fosse qualcosa di esterno, da usare, conquistare, depredare, saccheggiare. La perdita dei due fili comunicativi, sia con Dio che con la natura, sta provocando disagio a tutti i livelli, nonché grandi problemi che mettono a rischio la sopravvivenza dell’Umanità.
In Oriente si racconta che un piccolo aquilotto cadde in un pollaio. Le ali, sporche di fango appiccicoso, non erano più in grado di farlo volare. La madre sconsolata se ne andò via, non potendo aiutarlo. Per sopravvivere imparò a beccare, a raspare, per cercare vermi nella mota, ad acquisire abitudini e comportamenti delle galline. Eppure la sua origine era completamente diversa: era una giovane aquila destinata a dominare nei cieli, a vivere in spazi amplissimi, con la capacità perfino di poter guardare direttamente il Sole, grazie alle sue speciali pupille. E così visse e morì come un pollo.
Questa metafora è per l’uomo: egli ha una natura nobile, ma è decaduto, come un’aquila che sceglie liberamente e consapevolmente di essere un pollo. L’uomo infatti, a differenza degli animali e delle piante, è dotato della facoltà della ragione ed ha il libero arbitrio.
Sappiamo bene che la salute, del corpo, della mente e dell’anima, è legata a quella dell’ambiente, della natura nel suo insieme. Il non rispetto nei confronti della natura è non rispetto verso l’uomo.
La natura ha una forza straordinaria, quando ci immergiamo in essa si allontano la stanchezza mentale, i brutti pensieri, le tristezze delle vicende umane. Con le sue erbe la natura può curarci da tanti disturbi e malattie. Contemplare la maestà del mare, delle montagne, la bellezza dei boschi, dei fiori, degli animali che incontriamo può farci ricollegare al Creatore, che ha suscitato la vita in infinite forme e varietà, e nello stesso tempo è in grado di farci riscoprire la nostra realtà psicofisica. Ogni essere vivente è importante ed unico, con una propria storia, un proprio posto, un proprio ruolo preciso. Ma siamo tutti connessi, facenti parte di un sistema.
Credo che sia estremamente importante ritrovare la sintonia con il “sistema” per comprendere la straordinaria bellezza della vita, dell’unità, dell’inclusività, nel riconoscimento del senso di appartenenza ad un’astronave Terra, il cui equipaggio è costituito dall’Umanità, dalle piante e dagli animali.
Siamo gocce, ma tante gocce fanno un oceano, ed ognuna di esse ha le stesse proprietà dell’oceano. L’unione fa la forza. Unità nella diversità. Volare in alto. Come aquile, cercare e guardare il Sole della verità, della giustizia, del rispetto, dell’amore universale. È la strada per superare le prove che ci attendono.
La Giornata della Terra è il giorno in cui sono celebrate l’ambiente e la salvaguardia del Pianeta Terra. Le Nazioni Unite celebrano questa ricorrenza ogni anno, un mese e un giorno dopo l’equinozio di primavera, il 22 aprile.
E’ un giorno per riflettere, per meditare sullo stato del Pianeta, per documentarsi, per approfondire su quello che sta succedendo e decidere di fare qualcosa.
La Terra troverà sempre e comunque un suo equilibrio, è l’Umanità che rischia compromettere la sua missione sull’astronave Terra, Il Pianeta può fare tranquillamente a meno degli uomini.
Occorrerebbe proporre all’ONU l’introduzione della Giornata dell’Umanità.
«La Terra non appartiene all’uomo, è l’uomo che appartiene alla Terra».
[Nativi americani]
«La Terra fornisce abbastanza risorse per soddisfare i bisogni di ogni uomo,
ma non l’avidità di ogni uomo».
[Mahatma Gandhi]
«Il Signore di tutta l’Umanità ha forgiato questo regno umano quale Giardino di Eden, un paradiso terrestre. Se, come deve, troverà la strada verso l’armonia e la pace, l’amore e la reciproca fiducia, esso diverrà una vera dimora di beatitudine, un sito di infinite benedizioni e interminabili delizie. Qui si rivelerà l’eccellenza del genere umano, qui i raggi del Sole della Verità risplenderanno per ogni dove».
[‘Abdu’l-Bahá]
Vi invito tutti a partecipare all’evento di sabato 22 aprile 2023 al Piccolo Teatro Mauro Bolognini di Pistoia.
Marco Bresci