In questo anno, segnato duramente dalle crisi sanitaria, economica e sociale, dovute al coronavirus, può essere di conforto ed ispirante fare leva sulla parte migliore dell’uomo, la capacità di amare. Vari autori si sono espressi in merito, qui ne sono citati solo alcuni per motivi di brevità. Il lettore può facilmente trovare altri passi significativi, nonché rappresentazioni artistiche di rilievo che con la bellezza, l’armonia, la misura e le emozioni che suscitano risvegliano aneliti di valori universali ed eterni.
Albert Einstein (14 marzo 1879 – 18 aprile 1955) è forse più noto per essere un fisico teorico e per aver ricevuto il Premio Nobel per la Fisica del 1921 “per i suoi servizi alla Fisica Teorica”. Un fatto meno noto di uno degli uomini più intelligenti dei tempi moderni è che fu anche un prolifico mittente di note e lettere personali su carta intestata personalizzata.
Alla fine degli anni Ottanta, la figlia di Einstein, Lieserl, donò all’Università Ebraica 1.400 lettere scritte da Einstein. Il testo di una di esse è riprodotto qui sotto per voi. Essendo stata inviata da Einstein a sua figlia, questa lettera mostra un lato molto diverso della personalità di Einstein e della sua visione del mondo.
«Quando ho proposto la teoria della relatività, pochissimi mi hanno capito e quello che ora ti rivelerò, perché tu lo trasmetta all’umanità, si scontrerà anche con l’incomprensione e il pregiudizio del mondo.
Ti chiedo di custodire le lettere per tutto il tempo necessario, anni, decenni, fino a quando la società non sarà abbastanza progredita da accettare ciò che ti spiegherò qui di seguito.
Esiste una forza estremamente potente alla quale, finora, la scienza non ha dato una spiegazione formale. È una forza che include e governa tutte le altre, ed è persino alla base di qualsiasi fenomeno che accade nell’universo e che non è stata ancora identificata da noi. Questa forza universale è l’AMORE.
Quando gli scienziati erano alla ricerca di una teoria unificata dell’universo hanno dimenticato la più potente forza invisibile. L’amore è Luce, che illumina coloro che lo danno e lo ricevono. L’amore è Gravità, perché fa sentire alcune persone attratte dalle altre. L’amore è Potere, perché moltiplica il meglio che abbiamo e permette all’umanità di non estinguersi nel suo cieco egoismo. L’amore si dispiega e si rivela. Per amore viviamo e moriamo. L’amore è Dio e Dio è Amore.
Questa forza spiega tutto e dà senso alla vita. Questa è la variabile che abbiamo ignorato per troppo tempo, forse perché abbiamo paura dell’amore perché è l’unica energia dell’universo che l’uomo non ha imparato a guidare a suo piacimento.
Per dare visibilità all’amore, ho fatto una semplice sostituzione nella mia più famosa equazione. Se invece di E = mc2, accettiamo che l’energia per guarire il mondo possa essere ottenuta attraverso l’amore moltiplicato per la velocità della luce al quadrato, arriviamo alla conclusione che l’amore è la forza più potente che ci sia, perché non ha limiti.
Dopo il fallimento dell’umanità nell’uso e nel controllo delle altre forze dell’universo che si sono rivolte contro di noi, è urgente che ci nutriamo di un altro tipo di energia…
Se vogliamo che la nostra specie sopravviva, se vogliamo trovare un senso alla vita, se vogliamo salvare il mondo e ogni essere senziente che lo abita, l’amore è l’unica e sola risposta.
Forse non siamo ancora pronti per fare una bomba d’amore, un dispositivo abbastanza potente da distruggere completamente l’odio, l’egoismo e l’avidità che devastano il pianeta.
Tuttavia, ogni individuo porta dentro di sé un piccolo ma potente generatore d’amore la cui energia è in attesa di essere rilasciata.
Quando impareremo a dare e ricevere questa energia universale, cara Lieserl, avremo affermato che l’amore conquista tutto, è capace di trascendere ogni e qualsiasi cosa, perché l’amore è la quintessenza della vita.
Mi dispiace profondamente di non aver potuto esprimere ciò che è nel mio cuore, che per tutta la vita ha tranquillamente battuto per te. Forse è troppo tardi per scusarmi, ma siccome il tempo è relativo, devo dirti che ti amo e grazie a te sono pervenuto alla risposta definitiva!
Tuo padre,
Albert Einstein»
– Una lettera di Albert Einstein a sua figlia , La Forza Universale dell’Amore, traduzione dell’originale inglese, tratto da https://monoset.com/blogs/journal/a-letter-from-albert-einstein-to-his-daughter-on-the-universal-force-of-love?fbclid=IwAR39Gctaf-xN5c60-9vShKvXtzUH8FfLmItFPLvghC1gPwHaVWTzu93XgCA , a cura di Pino Castello, aprile 2020.
La sua autenticità è tutta da provare, come si può ricavare da una ricerca in rete1 dalla quale si può trarre notizie sulla vita e sulla famiglia di Einstein. Lascia perplessi, per esempio, che lo scienziato dica alla figlia Lieserl di conservare bene le sue lettere, quando tale figlia sarebbe vissuta appena un anno e deceduta presumibilmente per scarlattina (1902-1903). Non è dato di sapere con certezza la data della morte. Pertanto si può discutere se tale lettera sia stata scritta di suo pugno meno, ma non si può negare che sia toccante, rigorosa e circostanziata.
Nella Divina Commedia di Dante Alighieri ci sono dei passaggi che si attagliano alla visione della lettera.
«Salimmo sù, el primo e io secondo,
tanto ch’i’ vidi de le cose belle
che porta ‘l ciel, per un pertugio tondo.
E quindi uscimmo a riveder le stelle.»
- È indubbiamente un bellissimo testo, certamente condivisibile nel contenuto. Purtroppo ci sono dubbi sull’autenticità. Einstein ha avuto una figlia di nome Liserl, nata nel 1902 da Mileva Maric, ma è incerta la data della sua morte. Altri elementi portano inoltre a questa conclusione, come riportato da Katharine Rose il 08/06/2015 su Huffpost nell’articolo The Truth Behind Einstein’s Letter on the ‘Universal Force’ of Love: «… È interessante notare, tuttavia, che ulteriori ricerche hanno indicato che la stessa Lieserl potrebbe non essere la fonte più affidabile, dato che si sa molto poco su di lei. Infatti, la sua esistenza era in gran parte sconosciuta ai biografi fino al 1986, quando una serie di lettere del 1897-1903 tra Einstein e la sua prima moglie, Mileva Maric, fu scoperta dalla nipote Evelyn (in cui Einstein cita Lieserl; queste lettere furono pubblicate nel libro The Love Letters nel 1992). Inoltre, un libro del 1999 di Michele Zackheim, la figlia di Einstein: La ricerca di Lieserl, sostiene che Lieserl è nata con un handicap mentale ed è morta di scarlattina nel 1903 quando aveva quasi due anni (Lieserl è stata menzionata per l’ultima volta in una lettera di Einstein a Mileva il 19 settembre 1903). Altri, tuttavia, hanno sostenuto che fu data in adozione. Dopo una ricerca negli archivi online dell’Università Ebraica (che ospita l’Archivio Albert Einstein) e nelle Collected Papers di Albert Einstein non ha dato alcun risultato, ero quasi convinto che la lettera fosse, in effetti, inventata. Ma, prima di chiudere il caso, mi sono rivolto a Diana Kormos-Buchwald, docente di fisica e storia della scienza al California Institute of Technology (Caltech), di cui ho trovato il nome in un articolo del New York Times mentre facevo ricerche sulla lettera. Come direttore e redattore dell’Einstein Papers Project – che proprio lo scorso dicembre ha lanciato The Digital Einstein Papers, rendendo disponibili online 5.000 documenti che coprono i primi 44 anni di vita di Einstein – sicuramente il dottor Kormos-Buchwald sarebbe in grado di fornire qualche chiarimento sull’autenticità di questa lettera. La sua risposta? “Questo documento non è di Einstein. Le lettere della famiglia donate all’Università Ebraica – a cui si fa riferimento in questa voce – non sono state date da Lieserl. Sono state date da Margot Einstein, che era la figliastra di Albert Einstein. Molte di quelle lettere sono state pubblicate nel volume 10 di The Collected Papers of Albert Einstein nel 2006 e nei volumi successivi, in ordine cronologico”. Per quanto sia stato deludente sapere che Einstein non ha scritto la lettera, è stato altrettanto emozionante scoprire una pletora di documenti che non sapevo nemmeno esistessero. Quella che è diventata una fervente ricerca di convalida si è evoluta in un totale fascino per alcuni degli scritti autentici di Einstein, molti dei quali sono, di fatto, scritti a familiari, amici e colleghi. Mentre la questione di chi ci sia dietro la “forza universale” della lettera d’amore rimane ancora un mistero, una parte della verità è stata rivelata – e questo è ciò che sembra più importante. Che ci ricordiamo sempre e ci sforziamo di cercare la verità in tutte le cose. Che non rifuggiamo dal fare domande e dal mettere in discussione le nozioni. Che rimaniamo curiosi. Come disse una volta Einstein stesso: “L’importante non è smettere di fare domande. La curiosità ha una sua ragione d’essere”».
«L’amor che move il Sole e l’altre stelle»1 di Dante, è una straordinaria descrizione di una concezione dell’Universo dove l’Amore è la forza universale, frutto di uno stadio di coscienza cosmica. Dopo la fugace visione di Dio, realizzazione piena del suo viaggio ideale in Dio, Dante sente che l’Amore «che move il Sole e l’altre stelle» sta ormai muovendo anche il suo desiderio e la sua volontà (vv. 142-145). Dante così si riconosce «nella solitudine infinita del solo Dio», collocandosi nella perfezione del moto circolare divino.
Dante Alighieri e Beatrice contemplano l’Empireo, da un’illustrazione di Gustave Doré.
Il moto circolare, la sfera, le sfere celesti, sono elementi della geometria euclidea utilizzati per esprimere e rappresentare verità fisiche e spirituali. Ci sono riferimenti nella Tavola dell’Universo di ‘Abdu’l-Bahá, il Maestro della Fede Bahá’í.
«Tutto nuota in una sfera celeste (cfr. Corano XXXVI:40)». L’importanza di questo versetto è chiara, perché è possibile concepire l’atto del nuoto solo in corpi cedevoli, fluidi, liquidi, ma non in quelli solidi e resistenti. Esamina dunque con visione penetrante questa prova chiara, conclusiva e manifesta.1
«E tutto nuota in una sfera celeste (cf. Corano XXXVI:40)». In questo benedetto versetto è stato chiaramente dimostrato che tutte le stelle luminose e i corpi celesti nelle vaste distese di questi eccelsi cieli, di questo ampio e illimitato spazio, e anche la Terra si muovono, viaggiano nella propria orbita e nuotano nella propria sfera e nel proprio percorso2.
E quando, per il suo potere di attrazione e propagazione, l’Astro dei Nomi e degli Attributi sfolgorò sulle realtà nascoste nel regno dell’invisibile, essi si sprigionarono, furono disseminati, sparsi, disposti in ordine, ricevettero molteplici munificenze e liete novelle e furono fatti divenire manifestazioni di condizioni di misericordia e di segni eterni. Perciò apparvero in vesti di luce, mobili nel firmamento dell’unità di Dio, in orbite di santità e in cerchi di glorificazione.
Così il Sole della Lode dell’unico vero Dio mosse sfolgorante in un vasto, infinito spazio, che non può essere definito da limiti o descritto con segni. Ogni lode a Colui Che ne fu Originatore e Creatore, Che lo dispiegò e l’adornò con innumerevoli Lumi imperituri: «e il numero degli eserciti del Signore non lo conosce che Lui (Corano LXXIV, 31)». Ed Egli fece sì che le orbite di questi luminosi Globi fossero le loro eccelse sfere celestiali. E la sostanza di queste sfere spirituali, la fece sottile e soffice, fluida e liquida, ondeggiante e vibrante, sì che questi luminosi Globi fluttuassero come perle nei cerchi delle loro circonferenze e si muovessero in quel vasto spazio per opera del loro Creatore e Artefice, Ordinatore e Modellatore.
La divina, onnipresente Saggezza ha disposto che il movimento sia un’inseparabile concomitanza dell’esistenza, intrinsecamente o accidentalmente, spiritualmente o materialmente. Questo movimento dev’essere governato da un quid che lo controlli o lo freni, lo regoli o lo diriga, altrimenti l’ordine è distrutto e le sfere e i corpi cadono dai cieli. Per questa ragione Dio ha portato all’esistenza una forza d’attrazione universale fra questi corpi, che li domini e li governi, una forza nata dai solidi legami e dalla possente corrispondenza esistenti fra le realtà di questi mondi illimitati. Per effetto di quella forza d’attrazione quei santi Soli risplendenti, con i loro mondi luminosi, i loro satelliti e pianeti rotanti nei cerchi e nelle orbite dei loro cieli, attrassero e furono attratti, mossero e furono mossi, ruotarono e fecero ruotare, sfolgorarono e fecero sfolgorare. Così ne furono ben fatti [*made good] la foggia e l’ordinamento, ne fu manifestata la bellezza, perfezionato il sistema e dimostrata la prova. Sia lode a Colui Che li ha attratti, Che Se ne è solidamente impadronito, Che li ha investiti della Sua gloria, Che li ha ordinati e messi in moto, una lode eccelsa al di là di ogni descrizione o di qualunque cosa possa esserGli ascritta.1
Riguardo all’amore, descritto come forza universale, si riportano alcune citazioni conosciute.
«L’Amore è la forza più potente che il mondo possiede e tuttavia la più umile che si possa immaginare.»2 (Mahatma Gandhi)
«L’universo non è retto da un dio assiso su di un trono nell’alto dei cieli, ma dalla forza dell’Amore che impregna ogni cosa ed essere».3 (Giordano Bruno).
«L’amore è una specie di forza di gravità: invisibile e universale, come quella fisica. Inevitabilmente il nostro cuore, i nostri occhi, le nostre parole, senza che ce ne rendiamo conto vanno a finire lì, su ciò che amiamo, come la mela con la gravità.»4 (Alessandro D’Avenia).
Un altro passo di ‘Abdu’l-Bahá getta luce sulla forza dell’Amore.
L’Amore è la luce che guida nelle tenebre, la maglia vivente che unisce Dio con l’uomo, che assicura il progresso di ogni anima illuminata. L’Amore è la massima legge che regge questo possente ciclo spirituale, l’unica forza che incatena fra loro i diversi elementi di questo mondo materiale, la suprema forza magnetica che governa i moti delle sfere nei regni del cielo. L’Amore rivela con inesausta e illimitata potenza i misteri latenti nell’universo. L’Amore è spirito di vita per il corpo adorno dell’umanità, fondatore della vera civiltà in questo mondo mortale e apportatore di gloria imperitura per ogni razza e nazione d’alti intendimenti
Ogni sistema fisico ha un proprio centro, qualcosa che regola il funzionamento del tutto. Nel caso del nostro sistema solare, il Sole è al centro. I Pianeti percorrono delle orbite ellittiche ed il Sole è in uno dei due fuochi.1 La massa del Sole determina la forza di gravità e le orbite dei Pianeti. La luce del Sole ed il suo calore consentono l’esistenza della vita, è il serbatoio dell’energia per la Terra.
Raffigurazione artistica di Harman Smith e Laura Generosa, collaboratrice del Jet Propulsion Laboratory della NASA. – http://prometheus.jpl.nasa.gov/contentImages/solar_sys_br.jpg
Questa figura del Sistema Solare, non in scala – in realtà molto lontano dalla scala reale – creando un’immagine in scala del sistema solare con rappresentazioni dettagliate di tutti i suoi principali corpi non sarebbe probabilmente fattibile – mostra il Sole, i Pianeti interni, la cintura di asteroidi, i pianeti esterni, Plutone (l’oggetto più grande della Cintura di Kuiper – originariamente classificato come un pianeta), e una cometa.
Analogamente il cuore ha un ruolo chiave nel funzionamento del corpo umano, proprio come il Sole.
Esiste un centro anche per i nostri pensieri e le nostre convinzioni. Una legge fondamentale, un’entità o una forza che governa il sistema, ne garantisce la continuità ed ha un ruolo simile a quello del Sole o del cuore nel mondo fisico. È un principio di base su cui si fondano tutti gli altri pensieri e opinioni e che alimenta lo spazio della noosfera.
Il termine noosfera indica la “sfera del pensiero umano” e deriva dall’unione della parola greca νοῦς, nous, che significa mente, e della parola sfera (greco σφαῖρα, sphâira), in analogia con i termini atmosfera e biosfera. Dall’età primordiale fino ai nostri giorni la sfera terrestre ha subito momenti evolutivi precisi. La geologia studia la geosfera ed i suoi vari passaggi.
La Terra al suo inizio aveva un unico super continente, che è stato denominato Pangea, da Pan che significa tutto e Gea che era il nome assegnato alla Terra dall’antica mitologia greca. La Pangea nel tempo si è divisa in vari continenti e c’è stata una sorta di “migrazione” dei continenti fino all’attuale configurazione delle terre emerse.
Il secondo momento evolutivo terrestre ha relazione con lo sviluppo della biosfera, che coincide con la nascita delle prime forme di vita a cui è seguito uno straordinario sviluppo con la comparsa dei regni vegetale, animale e umano.
Il contributo portato dall’uomo al Pianeta Terra e allo sviluppo della geosfera è di primaria importanza perché aggiunge lo stato di coscienza e l’agire cosciente che prima non era manifesto. Piante ed animali hanno una natura inconscia, mentre l’uomo assume consapevolezza di sé.
Questo terzo passaggio prende il nome di noosfera. Il termine noosfera allude alla relazione tra la conoscenza (noetica) e Gea. Conoscenza che ha relazione con la coscienza dell’uomo; coscienza e conoscenza sono due aspetti di una medesima realtà.
Noosfera vede come protagonista il pensiero umano e l’agire conseguente ed ha prodotto, nei nostri giorni, la tecnosfera, caratterizzata dall’enorme sviluppo tecnologico impresso dall’uomo al vivere sociale che ha una forte impronta ecologica, un grosso impatto sull’ambiente e sul Pianeta.
Nella teoria originale di Vladimir Ivanovič Vernadskij, la noosfera è sempre la terza fase dello sviluppo della Terra, successiva alla geosfera (materia inanimata) e alla biosfera (vita biologica). A differenza però di quanto affermato dai teorici dell’ipotesi Gaia (elaborata nel 1979 da James Lovelock e Lynn Margulis) o dagli studiosi del cyberspazio, la noosfera, secondo Vernadskij, emerge nel momento in cui l’Umanità, attraverso la capacità di realizzare reazioni nucleari, è in grado di trasformare gli elementi chimici.
Secondo Pierre Teilhard de Chardin, la noosfera è una specie di coscienza collettiva degli esseri umani che scaturisce dall’interazione fra le menti umane. La noosfera si è sviluppata con l’organizzazione e l’interazione degli esseri umani mano a mano che essi hanno popolato la Terra. Man mano che l’Umanità si organizza in forma di reti sociali complesse, la noosfera acquisisce sempre maggiore consapevolezza ed inizia un percorso evolutivo a livello spirituale in cui si sviluppano la coscienza e la capacità di amare sia del singolo che dell’Umanità. Questa è un’estensione della Legge di complessità e coscienza di Teilhard, legge che descrive la natura dell’evoluzione dell’Universo. Pierre Teilhard de Chardin sostenne, inoltre, che la noosfera sta espandendosi verso una crescente integrazione e unificazione tendente verso il Punto Omega (così definito da Teilhard). Questo sarà l’inizio dell’evoluzione spirituale dell’Umanità che secondo Mauro Scardovelli è «il nuovo salto, la Pneumosfera, la sfera dello spirito, quella che nell’Apocalisse si chiama Gerusalemme Celeste. L’intelletto è collegato al cuore, si raggiunge l’armonia fra pensiero e amore. Se si incrementa la capacità di amare si accresce l’intelligenza, in quanto sono due facce di una stessa realtà.»
La forza dell’amore è protagonista dell’evoluzione. Non è stata ancora inventata una bomba di amore, come scritto nella lettera alla figlia di Einstein Lieserl, che sia in grado di spegnere il fuoco dell’odio e dell’egoismo. E se il coronavirus fosse una piccola bomba biologica capace di riaccendere l’amore che è in ogni essere? Anche la conformazione richiama l’immagine di una mina vagante! Quanti episodi e gare di solidarietà ha suscitato nel mondo?
Coronavirus, in laboratorio sopravvive nell’aria fino a tre ore. Cosa fare negli ambienti chiusi.
Studio di un team di virologi americani analizza la vita del virus. Gli esperti: resta valida la distanza di sicurezza di 1-1,5 metri, portata che in genere uno starnuto o un colpo di tosse non superano. Ma in ambienti affollati e chiusi, come per chi vive con un positivo, anche quando si rispetta questa distanza sarebbe bene aprire la finestra. Negli ascensori uno per volta. Pubblicato su La Repubblica, 22/03/2020
La storia insegna che l’uomo cresce quando si trova in difficoltà: il dolore e le prove lo spingono a cercare, riflettere, cambiare comportamenti, scoprire nuove realtà e soprattutto a tirare fuori il meglio di sé, ovvero la propria natura sociale, la solidarietà e la propria creatività. Tale processo evolutivo individuale, collettivo e istituzionale è indispensabile per vincere anche la sfida dei cambiamenti climatici e per conseguire la pace mondiale permanente. La fede bahá’í promuove principi e ordinamenti per il conseguimento dello stadio della maturità dell’Umanità che comprendono il riconoscimento politico e giuridico dell’Umanità, l’applicazione della giustizia e dell’amore in tutti gli affari umani. Siamo in cammino verso questa nobile meta. Ognuno è chiamato a fare qualcosa per aiutare l’Umanità di questa epoca ad avanzare verso una nuova civiltà mondiale e può trovare il proprio ruolo qui e ora in base ai propri aneliti, competenze, esperienze, talenti, conoscenze e sforzi personali.